domenica 24 ottobre 2021

Giochi moderni per vecchi sistemi, chi li sviluppa?

L'interesse dei giocatori per l'emulazione produsse anche un altro effetto: la nascita del mercato della nostalgia. I grandi editori di videogiochi, sempre lenti ad accogliere e sostenere i nuovi fenomeni, ma velocissimi a occuparne gli spazi e a prendersene i meriti grazie alla loro potenza mediatica, si accorsero improvvisamente che molti di quei titoli stipati nei loro magazzini avevano ancora un potenziale commerciale. In realtà le raccolte di vecchi classici erano sempre esistite, ma solitamente riguardavano prodotti di enorme successo che venivano riproposti in varie salse, mentre allora emerse un vero e proprio mercato dei prodotti vintage, che iniziò ad abbracciare anche le proposte ufficiali, quando disponibili. 

Senza dilungarci troppo, se negli anni abbiamo avuto iniziative come la Virtual Console di Nintendo Wii, GOG e le mini console, tanto per citarne alcune, non lo dobbiamo a dei manager visionari, che si sono soltanto limitati ad andare al traino, ma a una scena attivissima fatta di appassionati che hanno tenuto in vita la memoria storica dell'industria dei videogiochi, pur con qualche ingenuità ed eccesso retorico. Una delle protuberanze più interessanti dell'intero fenomeno, favorita non poco dall'avvento dei social network, soprattutto quelli come Facebook che consentono la formazione di gruppi tematici in cui scambiarsi informazioni su argomenti specifici, è quella dei videogiochi moderni per vecchi sistemi, sempre più numerosi di anno in anno.

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