mercoledì 24 febbraio 2021

Adirata solitudine

Una mattina di un giorno qualunque
incontrai un estraneo allo specchio.
Raccolsi brevemente il suo sorriso enigmatico
e mi spensi tra i suoi occhi,
che mi fissavano come un atto d'accusa.

Cosa ne è stato di quei giorni?

Quando ci amavamo tra le lapidi
e le case morte riposavano
nella terra piena di stanche gocce
e di riflessi opachi del sole?

Ora i miei sensi sono rocce.

Scavo addormentato e adombro silenzi,
mentre una palla rimbalza
sui gradini di una chiesa.

È questa la tua resa?

Poggio la mano antica sul volto che sospira
soffiando un boato incespicante sull'adirata solitudine. 

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