Nell'Odissea, Ulisse scende nell'Ade, il regno dei morti, per cercare l'ombra dell'indovino cieco Tiresia e conoscere finalmente il suo destino. Il suo è un viaggio di rivelazione e conoscenza, che compie spinto dal desiderio di sapere quando e se riuscirà a tornare a Itaca, la sua casa. Vagando per il regno dei morti incontra anche le ombre di Agamennone, Achille e Aiace, eroi della guerra di Troia come lui. Achille in particolare descrive in due famose battute la condizione dei morti che dimorano nell'Ade.
Nella prima dimostra di riconoscere Ulisse e gli chiede il motivo del suo viaggio: "Divino figlio di Laerte, Odisseo pieno di astuzie, temerario, quale impresa più audace penserai nella mente? Come ardisti venire nell'Ade, dove i morti privi di sensi dimorano, le ombre degli uomini estinti?" Nella seconda, invece, descrive con una certa precisione la condizione delle ombre nell'aldilà e la loro sofferenza eterna: "Non abbellirmi, illustre Odisseo, la morte! Vorrei da bracciante servire un altro uomo, un uomo senza podere che non ha molta roba; piuttosto che dominare tra tutti i morti defunti." Non ci troviamo di fronte alla prima rappresentazione degli inferi nella storia umana, ma la grandezza del testo omerico può esserci utile come base di partenza per introdurre il tema del nostro breve speciale. L'essere umano ha iniziato a rappresentare l'aldilà da quando ha sviluppato forme di pensiero trascendente. Ogni civiltà ha una sua concezione della vita dopo la morte, messa in crisi soltanto dallo sviluppo scientifico, ma ancora molto presente sia negli ambienti fortemente religiosi, sia nella cultura stessa, particolarmente in quella di massa.
L'idea di una vita dopo la morte è sempre stata fonte di consolazione per l'umanità, ma anche un mezzo estremamente persuasivo per affermare il dominio della norma sull'individuo. Non esistono gruppi umani culturalmente determinati senza una concezione della vita ultraterrena, strutturata in modo tale da farle riflettere in qualche modo la loro organizzazione. Altresì non esistono culture umane che non abbiano rappresentato in qualche modo cosa ci potrebbe attendere dall'altra parte. E i videogiochi? Come hanno provato a rappresentare l'aldilà?
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